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giovani:altacorrente:luglio_2007

Alta Corrente, numero 3

Speciale SFS

Cari amici,
questo numero speciale di ALTA CORRENTE è curato dai giovani e giovanissimi della nostra diocesi che hanno partecipato alla SCUOLA DI FORMAZIONE PER STUDENTI (Chianciano Terme, 13-15 aprile 2007), alla quale hanno preso parte circa 1200 studenti da tutta Italia.
Sono stati tre giorni di incontro, confronto, riflessione e festa, che proveranno, con il loro entusiasmo e la loro originalità, a condividere con tutti voi.
“La Scuola che serve” era lo slogan dell'incontro: con l'aiuto dell'equipe nazionale del MSAC e il contributo di importanti personaggi del contesto politico e sociale italiano, ciascuno ha avuto la possibilità di riflettere sulla propria esperienza scolastica.
Un tempo quello della scuola da vivere a pieno, da protagonisti, un tempo di crescita personale, culturale e spirituale. Tornati a casa, lontani dalla ribalta dell'incontro, spetta ora il compito più difficile: provare a essere giovanissimi innamorati del Vangelo che sentono la voglia di raccontare la gioia di questo incontro, non tanto a parole, quanto attraverso lo stile!
La significativa esperienza di don Milani e dei giovani di Barbiana, che ha fatto da filo conduttore dell'evento costituisce un esempio di scuola ancora attuabile nella società odierna. Lo stesso gruppo ha contribuito alla redazione del Manifesto degli Studenti consegnato, durante il convegno al Ministro della Pubblica Istruzione.
Non è carta straccia prodotta per l'occasione, ma è la riflessione scritta, attraverso il metodo della scrittura collettiva, con il contributo degli studenti di tutta Italia. Sentitelo vostro, rileggetelo e meditatelo di tanto in tanto: l'augurio è che le cose che avete scritto possano diventare realmente uno stile autentico e concreto di testimonianza cristiana.
Per noi l'onore di avervi accompagnato in questa esperienza, a voi l'onere di farla vostra sui sentieri della vita.

Daniela, Raimondo, Giuseppe, don Antonello

MSAC... questo "S"CONOSCIUTO

MSAC. Sino a qualche tempo fa questa parola non significava niente per noi, e forse non sapevamo neanche cosa fosse; poi grazie ai nostri educatori, ai loro sacrifici, al campo scuola diocesano di AC, all'OktoberFest (anche con il prezioso contributo di Nisia e Saretta della Segreteria Nazionale) e alle riunioni di riflessione spese sul tema della scuola abbiamo capito che questa parola così piccola, di sole quattro lettere, ha in realtà un significato bellissimo e straordinario: Movimento Studenti di Azione Cattolica!!
Un movimento che si fa compagno di scuola proponendosi di aiutare la nostra generazione a discutere e ad affrontare i problemi della scuola con i professori, con i compagni.
Ed aiutandoci a costruire una scuola da abitare,dove essere protagonisti e dove stare tranquilli, senza paure né patemi d'animo (bastano già quelle delle interrogazioni)!
Partendo per la SFS, non sapevamo proprio cosa aspettarci: per noi era la prima volta!!
Qualcuno, forse, immaginava delle riunioni noiose e stressanti, addirittura peggio delle lezioni scolastiche, dove parlare e discutere di argomenti lontani dalla scuola e ancor più dai giovani.
O forse, semplicemente, essendo il MSAC un movimento cattolico, poteva succedere che ci fossero solamente momenti di preghiera e poi… ancora preghiera.
E invece,poi, cosa è successo?
Ci siamo ritrovati a Chianciano Terme (SI) in tanti, anzi, in tantissimi. È stata un'emozione molto forte, vedere più o meno 1200 giovani tutti lì, tutti con unico scopo: partecipare da protagonisti!!
I nostri educatori ci avevano straparlato e ci avevano descritto giornate ricche di emozioni, ma da vivere in prima persona è tutta un'altra cosa. Siamo riusciti a metterci in gioco grazie anche agli stimoli dell'equipe nazionale del MSAC. Grazie a questa esperienza abbiamo capito che non si ottiene una scuola perfetta con un semplice schiocco di dita, ma bisogna di certo lavorarci su! Senza smettere di crederci, senza perdere la speranza di avere una scuola perlomeno giusta, comprensiva, equa, senza differenze tra una regione e l'altra, e dove un alunno della Sardegna o della Calabria abbia le stesse possibilità di studiare rispetto a uno studente del Piemonte o della Lombardia.
Ma soprattutto abbiamo capito che il SAPERE SERVE SOLO PER DARLO: ognuno senta la responsabilità di tradurre per l'oggi e sperimentare nella propria vita il monito senza tempo di don Lorenzo Milani “I Care”.

Marta

Il Manifesto degli studenti di AC

Cosa è?
È un documento realizzato dai ragazzi del MSAC e dai Giovanissimi dell'Azione Cattolica italiana in cui espongono cosa pensano della scuola e come la vorrebbero.

Come è nato?
Nasce, grazie al metodo della scrittura collettiva, con il contributo di molti gruppi.

Perché nasce?
Per far sentire la voce di noi studenti sulla scuola che serve e su cosa serve alla scuola, perchè “NOI STUDENTI DI AC CREDIAMO NELLA SCUOLA!

I punti salienti:

  • Crediamo in una scuola che metta al centro la persona nella sua unicità ed irripetibilità.
  • Crediamo in una scuola che sia al servizio della crescita di noi giovani studenti, educandoci ad essere cittadini capaci di offrire il proprio contributo per lo sviluppo umano.

Vogliamo dire che la Scuola Serve!

  • La scuola serve ad ogni uomo, ci insegna il rispetto e la tolleranza per ogni cultura ed ogni religione
  • La scuola serve al nostro futuro, ci offre saperi e conoscenze fondamentali, condizione necessaria per progettare il nostro futuro.
  • La scuola serve alla democrazia, è a scuola che formiamo una coscienza critica, capace di interpretare le vicende di oggi, (…) educandoci ai valori fondamentali della nostra Costituzione.

Cosa serve alla Scuola?

  • Alla scuola serve prima di tutto la nostra attenzione, ancora troppi giovani abbandonano i percorsi formativi ordinari. È necessario invertire questa tendenza: senza scuola non c'è futuro!
  • Alla scuola servono docenti di qualità,Solo docenti preparati e appassionati, che avvertono quotidianamente la bellezza e l'urgenza del loro compito educativo, potranno essere testimoni e maestri credibili
  • Alla scuola serve una riforma dei saperi
  • Alla scuola serve la partecipazione degli studenti

NOI studenti di AC…

  • Ci impegniamo ad abitare le nostre scuole, divenendo protagonisti del cambiamento che auspichiamo.
  • Ci impegniamo a vivere lo studio come servizio alla crescita di ciascuno e come servizio per la vita del nostro Paese e del mondo intero.
  • Ci impegniamo a vivere la scuola come palestra di democrazia e convivenza civile, esercitandoci sin da ora a un impegno per la costruzione del bene comune, a partire dalla partecipazione agli organi collegiali: è questo lo stile che abbiamo scelto per testimoniare la nostra fede in Gesù Risorto.


Ci impegniamo per costruire la Scuola che Serve!

Stefania e Sergio

Il sapere serve solo per darlo

Arrivati al palazzetto dello sport, siamo stati invitati a visitare una mostra che ricorda don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana.
Barbiana è un paesino sperduto del Mugello, dove nel 1954 arrivò don Lorenzo Milani dopo essere stato allontanato dalla curia fiorentina. Qui fondò una scuola formata da una sola stanza dove si riunivano alunni dalla I alla V elementare. I ragazzi, stanchi di subire discriminazioni legate al ceto sociale, non riuscivano ad accettare le logiche voto-registro, dove i numeri venivano prima delle persone. Chiedevano una scuola che li preparasse alla vita e non al diploma. Cosa non giusta, ma giustissima!!
Ricordo di aver visto un manifesto con il titolo in grande: “I CARE”. Era la scritta che stava sulla porta d'ingresso della scuola di don Milani ed era il motto di don Milani e di tutti i suoi alunni.
Significa “mi sta a cuore, mi interessa” …il contrario esatto del motto di stampo fascista “Me ne frego!”.
La scuola di don Milani si presentava in modo strano perché i ragazzi andavano a scuola 365 giorni all'anno, senza ricreazione e tutto il giorno. Le materie studiate erano le solite, ma la cosa bella è che tutte le mattine si leggeva il giornale e si commentava, discutendo di politica e attualità. Don Lorenzo Milani aveva a cuore i poveri, i contadini, gli operai, i “senza parole e i timidi”, lui cercava di aiutarli come se dedicasse loro una “cura speciale”. Nella scuola di Barbiana si studiavano tanto le lingue, “perchè è la lingua che fa eguali. Eguale è chi sa esprimersi e intende l'espressione altrui. Che sia ricco o povero importa meno. Basta che parli.”
La parola e il sapere educano al senso critico. La parola, per don Milani, rende consapevoli e liberi. Infatti, studiare è un diritto di tutti, anche dei ragazzi “difficili”. Perciò la scuola non deve e non può mettere da parte i meno bravi, perché se facesse così non sarebbe degna di essere chiamata scuola.
Ma don Lorenzo Milani… chi era? Era un signorino viziato che sognava di fare il pittore, ma a vent'anni si converte, sente la chiamata del Signore e diventa sacerdote… ma un sacerdote scomodo, per questo viene mandato “in esilio” a Barbiana dove, così pensavano, non avrebbe potuto dar molto fastidio. Muore nel 1967 per un tumore ai polmoni, pochi mesi dopo aver pubblicato, insieme ai suoi ragazzi, il libro “Lettera a una professoressa”, manifesto della scuola di Barbiana e denuncia sociale di grandissima attualità ancora oggi.

Stefano

un MSACco bello!!

La nostra Scuola di Formazione per Studenti

Ti è piaciuta la SFS? Cosa ti porti dietro da questo appuntamento? Cosa racconterai a amici e familiari? Mi porto dietro la voglia di poter cambiare la mia scuola. Racconterò che è stata una esperienza sulla scuola, fatta però con un gruppo ecclesiale, e che è stata una bella esperienza… da rifare (Sergio)

Prima di tutto mi porto dietro un ricordo molto bello, un'esperienza indimenticabile e da ripetere. Racconterò di una riflessione che mi ha portata a vedere la scuola sotto un altro punto di vista, o almeno la scuola che vorremmo. Dirò quante cose ha perso la scuola di oggi e quali sono le vere cose, i valori che dovrebbe insegnare ai giovani per diventare non studenti modello, ma uomini e donne che costruiranno il domani. (Giulia)

Mi sono resa conto che bisogna, in qualche modo, cambiare la scuola per renderla migliore e soprattutto più vicina a noi studenti. Ad amici racconterò che anche loro devono fare esperienze di questo genere dato che riguardano qualcosa di molto vicino a loro, cioè la scuola (Lorenza)

E' sempre bello stare con tanta gente che ha voglia di imparare e divertirsi. Abbiamo ascoltato alcuni problemi delle altre scuole, degli altri paesi di tutta Italia, quindi ho potuto confrontare i miei problemi con gli altri. Penso che i professori la debbano finire di mettere compiti e interrogazioni a raffica, ma devono dare un po' di cultura agli alunni, senza aggredirli, ma con tranquillità e serenità (Flavio)

Un'esperienza di vita diversa che mi ha quasi aperto gli occhi riguardo alla scuola (Stefano)

Mi porto dietro una carica immensa, quando sono tornata a scuola nonostante il sonno ho affrontato le cose con più voglia. Ai miei familiari e amici ho raccontato che è stata un'esperienza stupenda da rifare all'istante“. (Flavia)

Bellissimo !!!!! …non ho parole per descrivere questa meravigliosa esperienza…
3 giorni insieme a oltre 1200 studenti di tutta Italia… tutti a Chianciano per riflettere sulla scuola… una scuola ke serve… una scuola da vivere da PROTAGONISTI…
Sono stati 3 giorni intensi in un misto di festa e riflessione… che mi sono serviti per riflettere affondo sulla scuola… su cosa manca e cosa c'è di bello…
Unica delusione… Il Ministro Fioroni… le sue risposte non sono state affatto soddisfacenti… Nonostante questo… l'equipe nazionale ha fatto proprio un lavoro stupendo.
Esperienza sicuramente da rifare!!!!
Un grazie immenso ai nostri 3 accompagnatori… Rai Giù e Don che ci hanno sopportato!!!!
…e un grazie grande grande ai miei amici!!! SIETE GRANDI!!!!!!!
vi voglio bene!!! =* =* =)
…dimenticavo: Un grazie enorme a Daniela!!!! (Laura)

La cosa che ho trovato più interessante è stato il fatto che non avrei mai immaginato che tanti giovani e adulti potessero essere tanto interessati ad una cosa così importante che caratterizza la nostra società! Soprattutto il concetto che la scuola dovrebbe essere un luogo in cui vengono insegnati i valori e che forma bravi cittadini!
Ho capito l'importanza della scuola! abbiamo una grande fortuna ma spesso non ce ne rendiamo conto! (Marika)

Mi è piaciuto molto… mi è piaciuto il modo in cui Nisia è riuscita a coinvolgere tutti i ragazzi col suo entusiasmo. E anche il modo in cui l'attore Roberto Citran ha interpretato il libro “lettera ad una professoressa”, e cizio con i suoi bans (Stefania)

Si è rivelata una bella esperienza, è stato bello. Di questa esperienza mi ricorderò dell'attore Roberto Citran che citava qualche passo di “lettera a una professoressa”, il libro scritto dai ragazzi di Barbiana (Manuel)

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Azione Cattolica Diocesi Alghero-Bosa
Viale della Resistenza, 37
07041 Alghero (SS)
giovani/altacorrente/luglio_2007.txt · Ultima modifica: 07/12/2013 19:15 (modifica esterna)