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rassegna_stampa:lanuovasardegna_20051209

Da Usa e Filippine: «Fatelo santo»

SINDIA. È ripresa e andrà avanti durante il mese di dicembre la discussione di fronte ai prelati della Congregazione per le cause dei santi della proposta di beatificazione di Angelino Cuccuru, il soldato di Sindia morto in odore di santità sul fronte russo il 10 giugno 1942.
Il parroco, don Giovanni Antonio Niola, spiega che nel processo di beatificazione avviato due anni fa ci sono alcune importanti novità. Riguardano testimonianze che non sono comprese negli atti processuali della causa diocesana sulle quali si soffermerà l'attenzione della Congregazione romana alla quale è affidato l'accertamento della loro veridicità e soprattutto dell'autenticità di quanto riferiscono i testimoni. «Si tratta di testimonianze - spiega don Niola - che parlano di apparizioni e di grazie, alcune di queste all'apparenza miracolose. Il fatto nuovo è che queste provengono dall'estero. Alcune dalla Spagna, altre addirittura dagli Stati Uniti e dalle Filippine, altre ancora da alcune regioni italiane. Siamo di fronte a elementi nuovi che mi auguro siano utili alla causa per la beatificazione». Non si sa chi siano i testimoni che deporranno di fronte al tribunale per le beatificazioni ne quali sono gli eventi miracolosi sui quali riferiranno. Angelino Cuccuru non è mai stato in Spagna, Usa e Filippine.
A Sindia, intanto, viene ricordato in questi giorni perché ricorre l'85º compleanno di Cuccuru. Era nato, infatti, nel 1920. Il parroco ha invitato la comunità a intensificare le preghiere, «perché - ha detto - la beatificazione è un atto della Chiesa nel quale è chiamata in causa l'infallibilità del Papa e perché aiuti chi ha bisogno e soprattutto chi è colpito da malattie incurabili». A Sindia per venerare l'aspirante santo non hanno atteso le decisioni del Vaticano. I resti del soldato caduto sul fronte russo riposano nella chiesa parrocchiale, dove tra lumi e fiori c'è l'immagine di Angelino Cuccuru sistemata in un gazebo. L'immagine è stata presentata dall'Azione cattolica della diocesi di Alghero e Bosa in occasione dell'assemblea nazionale tenuta a Roma nel mese di giugno. La causa diocesana iniziò nel 1992 e si concluse nel 2001. Al giovane caduto vengono attribuiti diversi miracoli compiuti dopo la sua morte, per la gran parte guarigioni da gravi malattie. Gli episodi più prodigiosi sono stati segnalati da chi ha testimoniato nel processo diocesano.

Tito Giuseppe Tola

Articolo pubblicato il 9 Dicembre 2005
Fonte: http://ricerca.quotidianiespresso.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2005/12/09/SM1SN_SM101.html

rassegna_stampa/lanuovasardegna_20051209.txt · Ultima modifica: 07/12/2013 19:15 (modifica esterna)